sabato 1 novembre 2008

La parola "amore"


Ieri a lavoro, sentendo la figlia del capo rivolgersi al fratellino di pochi mesi con l'appellativo di "Amooooreeeeee", urlato spesso a mo' di litania, sono stata colta da un paio di osservazioni:

a) probabilmente la bambina avrebbe conservato questo modo di rivolgersi agli altri anche da grandicella

b) ho immaginato che da grande sarebbe parsa un po' puttana


Così sono andata indietro con la memoria e mi son ricordata che la parola “amore” ha rappresentato per lungo tempo, per me, una sorta tabù:

il solo pronunciarla davanti ai miei mi provocava una sorta di imbarazzo assurdo!


Poi si associavano tante altre piccolezze, come ad esempio il fatto che le puttanelle dell’Istituto solevano rivolgersi così, o con altri appellativi che non fossero i rispettivi nomi di battesimo, ai ragazzi che avevano attorno, e la vedevo una cosa oltre che molto ardita, anche molto poco elegante.. Probabilmente la parola “amore” evocava, per me, la cotta per il ragazzino dell’altra classe, o forse lasciava presupporre l’idea di un sesso che allora era ancora un lido sconosciuto..

Bah.. Fatto sta che io fino ad una certa età diventavo rossa come un peperone all’emettere il suono della parola “Amore”.


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